Protocollo antisfratto
Ufficialmente “Protocollo d’intesa per la riduzione del disagio abitativo”, il Protocollo antisfratto è stato ritenuto una misura necessaria dal momento in cui le istituzioni si sono rese conto che, in Emilia-Romagna, la crisi economica stava coinvolgendo un sempre maggiore numero di individui, che improvvisamente si sono trovati a scivolare verso una condizione di indigenza, vedendo concretizzarsi anche la possibilità di perdere la casa.
Promosso dalla Prefettura di Bologna, in occasione del suo più recente aggiornamento è stato sottoscritto con Tribunale di Bologna, Provincia di Bologna, Nuovo Circondario Imolese, Comune di Bologna ed altri Comuni ad alta tensione abitativa della provincia, ANCI Emilia-Romagna, Ordine degli Avvocati di Bologna, Sindacati CGIL, CISL e UIL, Associazioni rappresentative dei proprietari ed inquilini, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, UniCredit e Cassa di Risparmio in Bologna.
L’accesso al contributo economico presuppone che il richiedente si trovi in condizione di morosità incolpevole, definita dall’art. 2 del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14 maggio 2014 come:
«La situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare», e cioè:
- perdita di lavoro per licenziamento;
- accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell'orario di lavoro;
- cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale;
- mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
- cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;
- malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessita' dell'impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.
Il Protocollo è stato sottoscritto per la prima volta il 13 luglio 2011, con carattere sperimentale.
In seguito è stato modificato e aggiornato nel 2012, rinnovato il 27 novembre 2013 e successivamente il 28 novembre 2014 per un ulteriore biennio.